venerdì 8 giugno 2007

Chissà se questi 12 ragazzi potranno finalmente raccontare a terzi di cosa parla il saggio?

Me li immagino mentre spiegano la trama agli amici che sarebbero venuti a vederli, mentre cercano delle parole giuste che rendano un senso che forse non è stato loro chiaro fino a quasi l'ultimo minuto prima di salire sul palco...

Erano le 6 di quel pomeriggio quando finalmente abbiamo fatto la seconda e ultima filata... poco male, contando lo spazio nuovo, le nuove entrate e uscite di quinta, le nuove luci... tante cose che i ragazzi sono riusciti a tenere insieme senza perdersi troppo... tecnicamente buono, ma un po' sgonfio, con poca intensità...
Quaranta minuti di libera uscita e poi di nuovo tutti insieme (puntuali, la prima volta da quando li conosco) per fare un po' di training, ormai con un debutto che ora è incredibilmente vicino... 30'
Illuso da questa loro puntualità mi ritrovo da solo sul palco ad aspettare 10 prime donne che nel frattempo con mascara e ombretto consumano gli specchi dei bagni del Trebbo... 15' per raccoglierli tutti!!!
La solidarietà dei due maschi del gruppo non è certo ricaduta su di me... entrambi scomparsi e solidali nei tempi di preparazione alle loro compagne.
Va beh, il training l'abbiamo fatto lo stesso, solo 15', ma non ce lo siamo fatti mancare... e sono stati intensi, hanno tirato fuori quel tanto che più o meno inconsciamente stavano maturando dentro... quella bellezza che hanno poi mostrato al loro pubblico...
Ancora qualche minuto insieme prima del saggio, raccolti nello stanzino del Trebbo a cercare coraggio memoria e forza mentre il pubblico si sistemava...

Tutto il resto è stato quello che volevamo che fosse... ognuno ha preso su di se la forma del proprio corpo e il suono della propria voce e tutti insieme, nel mentre che facevano, hanno creato quella storia che è diventata la loro.

A Carlo
, Chiara, Edoardo, Federica, Francesca, Laura, Laura, Liana, Paola, Silvia, Valeria e a Valeria, grazie

Max

1 commento:

Unknown ha detto...

Dopo questa esperienza posso dire cosa si prova nel vivere un pomeriggio che precede con la sua placida afosità e silenzio uno spettacolo...incredulità...attesa resa più sopportabile dall'avere ancora da sistemare alcuni dettagli tecnici(luci,musiche,breve ripasso della essenziale scenografia).
Ma quando si comincia...poco prima che si cominci..succede qualcosa di incredibile!!se riesci a sciogliere la grande tensione succede che sotto agli occhi cominciano a sfilare le varie realtà...quella di sempre che per un attimo sei legittimata ad abbandonare..e quella che stai per indossare,per la prima volta di fronte a te,palpabile e pesante come un vestito...e lo puoi fare..anzi,lo devi fare!fantastico..grazie ragazzi!
Francesca