venerdì 11 febbraio 2011

Film della settimana: Il nastro bianco



Di Michael Haneke

Con Susanne Lothar, Ulrich Tukur, Burghart Klaußner

“Come uomo di cultura tedesco, penso che il 1913/1914 sia un periodo molto affascinante. Ma Il nastro bianco non è “solo” un film storico, il fanatismo a cui si riferisce non è “solo” quello nazista tra il 1933 e il 1945. Ovviamente se racconto di ragazzini che in quel periodo hanno tra i 10 e i 15 anni li ritroverò uomini e donne sotto Hitler: ma nello stesso tempo il senso della mia storia si riferisce a ogni forma di fanatismo anche successivo, anche contemporaneo, da quelli di stampo comunista a quello islamico…

Se il fanatismo consiste nel dare delle risposte immediate che annullano il ragionamento, allora oggi viviamo in un momento storico in cui il dominio della televisione ci impone questo tipo di pensiero e di comportamento. Se il cinema vuole continuare ad essere una forma d’arte deve andare contro questo fanatismo televisivo, contro il meccanismo delle risposte istantanee e trattare il pubblico più seriamente. Questo è quello che molti, vedendo Il nastro bianco, hanno etichettato come rigore.

[…] Il nastro bianco del titolo è il “premio” che significa appartenenza al gruppo, alla comunità, al mondo degli adulti, all’istituzione. Solo in questa logica l’individuo trova la sua giusta collocazione. Avevo pensato però anche a un altro titolo, La mano destra di Dio, perché i piccoli protagonisti, una volta che li hanno assorbiti come assoluti, applicano gli ideali alla lettera, al 100%, punendo allo stesso modo chi invece non li condivide o non li ha fatti propri in modo così totale. Ecco perché non considero Il nastro bianco un film storico sulla Germania che inevitabilmente andava verso il nazismo hitleriano: è un’opera contro qualsiasi uso corrotto di idee corrotte.” (Intervista a Michael Haneke a cura di Alessandra Matella, tratta dal numero 57 della rivista duellanti)

Il nastro bianco vi porta a spasso nella Germania di inizio secolo.

E’ il film che vi consigliamo questa settimana.

E’ il numero 574 della Videoteca di Dedalo.

Marco

1 commento:

Unknown ha detto...

Bello ma veramente duro!