giovedì 7 aprile 2011

Dialoghi: sequenza tratta da "L'uomo senza passato"

Oltre a Film della settimana e a Monologhi, oggi il blog di Dedalo è felicissimo di presentare Dialoghi, la nuova rubrica che si propone di riunire le scene di film più interessanti reperibili in rete: sequenze dialogate, composte da due o al massimo tre persone. Come nel caso di Monologhi, possono servire come spunti di lavoro da proporre in classe per eventuali esercizi, o semplicemente per godersi la piacevole visione in santa pace, quando si ha un attimo di tempo libero. Saranno scene brevi, della durata massima di tre, forse quattro minuti.

Il primo capitolo della nuova rubrica è preso da L’uomo senza passato, film di Aki Kaurismäki del 2002, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 55° Festival di Cannes. Un uomo arriva a Helsinki in treno, di notte. Addormentatosi su una panchina nei pressi della stazione, viene preso a bastonate da tre balordi, e perde la memoria. Comincia così la sua nuova vita nei quartieri popolari della capitale finlandese.

La scena che vi proponiamo ha un forte stampo surreale: M, personaggio principale della storia, ha invitato Irma a cena a casa (più che una casa vera e propria, meglio dire un modesto container), per la prima volta. E’ follemente innamorato della donna, tuttavia non ha mai trovato il momento adatto per dichiarare apertamente il suo amore. La cena offre a M l’occasione opportuna per agire.


IRMA: Sicuro che non vuoi che ti aiuti?

M: Credo che sia già rovinata. Comunque ci siamo, eccola, è pronta.

M: Hannibal!

IRMA: Ti capita spesso di cucinare?

M: Non tanto spesso.

IRMA: I piselli erano buoni.

M: Sono stato sulla luna.

IRMA: Davvero? E come l’hai trovata?

M: Molto tranquilla.

IRMA: Hai incontrato nessuno?

M: Veramente no, sai era domenica.

IRMA: E’ per questo che sei tornato?

M: Si, si. E anche per altri motivi.

IRMA: Stai fingendo o veramente non ricordi più niente?

M: Qualcosa me lo ricordo. Un capannone industriale, a metà di un lungo rettilineo su un’autostrada. Facevo qualcosa. Un calore ardente, una fiamma. Magari è un sogno, ho ricominciato a farne.

IRMA: Questo è un buon segno.

M: Forse. L’idea di una tomba senza nome…

M: Ci sediamo sul divano ad ascoltare un po’ di musica?

Marco


Nessun commento: