La seconda proposta della rubrica Dialoghi è presa da Rosencrantz e Guildenstern sono morti, film del 1990 del regista e autore teatrale Tom Stoppard, con Tim Roth, Gary Oldman e Richard Dreyfuss.
Nella tragedia più famosa di Shakespeare, Rosencrantz e Guildenstern sono gli amici d’infanzia di Amleto, incaricati dal re Claudio di indagare se il giovane principe di Danimarca abbia realmente perso la ragione dopo l’omicidio del padre, o stia semplicemente fingendo. Il film di Tom Stoppard indaga ciò che nella tragedia resta fuori campo: racconta il viaggio di Rosencrantz e Guildenstern verso il castello di Elsinore.
La scena in questione vede i due amici allenarsi al gioco delle domande, in vista dell’impresa tutt’altro che semplice di capire la vera natura dei comportamenti di Amleto.
ROSENCRANTZ: Ti va una partita?
GUILDENSTERN: Siamo spettatori.
ROSENCRANTZ: Facciamo il gioco delle domande?
GUILDENSTERN: E come si gioca?
ROSENCRANTZ: E’ semplice, si fanno delle domande.
GUILDENSTERN: Affermazione! Uno a zero.
ROSENCRANTZ: Non vale.
GUILDENSTERN: Perché?
ROSENCRANTZ: Non avevo ancora cominciato.
GUILDENSTERN: Affermazione, due a zero.
ROSENCRANTZ: Ma che conti tutto?
GUILDENSTERN: Come?
ROSENCRANTZ: Conti tutto?
GUILDENSTERN: Fallo! Niente ripetizioni, tre a zero. Partita per me.
ROSENCRANTZ: Io non gioco se continui in questo modo.
GUILDENSTERN: A chi il servizio?
ROSENCRANTZ: Mmm…
GUILDENSTERN: Esitazione. Zero a uno.
ROSENCRANTZ: A chi tocca?
GUILDENSTERN: Perché?
ROSENCRANTZ: Perché no?
GUILDENSTERN: Perché cosa?
ROSENCRANTZ: Fallo. Niente sinonimi, uno pari.
GUILDENSTERN: In nome di Dio ma che succede?
ROSENCRANTZ: Fallo. Domanda retorica. Due a uno.
GUILDENSTERN: A che equivale tutto questo?
ROSENCRANTZ: Non lo indovini?
GUILDENSTERN: Stai parlando con me?
ROSENCRANTZ: C’è qualcun altro?
GUILDENSTERN: Chi?
ROSENCRANTZ: E io che ne so?
GUILDENSTERN: E lo chiedi a me?
ROSENCRANTZ: Ma fai sul serio?
GUILDENSTERN: E’ una domanda retorica?
ROSENCRANTZ: No.
GUILDENSTERN: Negazione, due pari. Punto e partita.
ROSENCRANTZ: Ma che ti prende oggi?
GUILDENSTERN: Quando?
ROSENCRANTZ: Cosa?
GUILDENSTERN: Sei sordo?
ROSENCRANTZ: Sono morto?
GUILDENSTERN: Si o no?
ROSENCRANTZ: C’è scelta?
GUILDENSTERN: C’è Dio?
ROSENCRANTZ: Fallo. No no, niente teologia. Tre a due. Una partita a testa.
GUILDENSTERN: Come ti chiami?
ROSENCRANTZ: E tu come ti chiami?
GUILDENSTERN: Prima tu.
ROSENCRANTZ: Affermazione. Uno a zero.
GUILDENSTERN: Come ti chiami quando sei a casa?
ROSENCRANTZ: Tu come ti chiami?
GUILDENSTERN: Quando sono a casa?
ROSENCRANTZ: Perché, è diverso a casa?
GUILDENSTERN: Quale casa?
ROSENCRANTZ: Non ce l’hai?
GUILDENSTERN: Perché me lo chiedi?
ROSENCRANTZ: Dove vuoi arrivare?
GUILDENSTERN: Come ti chiami?
ROSENCRANTZ: Ah, ripetizione. Due a zero. Punto partita.
GUILDENSTERN: Ma chi credi di essere?
ROSENCRANTZ: Domanda retorica. Partita e incontro per me!
Qui di seguito trovate il dialogo in lingua originale e quello doppiato in italiano.
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