venerdì 1 aprile 2011

Film della settimana: Taxisti di notte


Di Jim Jarmusch

Con Winona Ryder, Roberto Benigni, Matti Pellonpää

Questa settimana vi segnaliamo un flop cinematografico pazzesco, un autentico fiasco che merita di essere visto. Secondo autorevoli critici di mezzo mondo Taxisti di notte è il film peggiore della carriera di Jim Jarmusch, quello in cui il regista è stato accusato di non aver più nulla da dire, eccezion fatta per i giapponesi. E non si capisce bene il perché, fatto sta che molto spesso i film di Jarmusch riscuotono un considerevole successo nella cultura nipponica. Prova ne è che dei tre milioni e mezzo di dollari spesi per la realizzazione del film, due milioni sono arrivati dalla JVC, la storica società di produzione di Tokyo entusiasta di qualsiasi cosa Jarmusch faccia, produca o scriva.

Taxisti di notte è un lungometraggio diviso in capitoli, cinque esilaranti situazioni che accadono in contemporanea, di notte, ambientate nell’abitacolo di un taxi di cinque diverse città: Los Angeles, New York, Parigi, Roma e Helsinki.

Il film ha avuto un percorso di realizzazione piuttosto singolare. Dopo il successo di Down By Law, Jarmusch scrive con l’amico Rudy Wurlitzer il soggetto di un film western dal titolo provvisorio Ghost Dog. Purtroppo il progetto viene presto abbandonato causa forti divergenze tra i due, e la grande delusione provata dal regista di fronte al film mancato, lo porta a scrivere un progetto completamente diverso in tempi record: in soli otto giorni Jarmusch scrive la sceneggiatura di Taxisti di notte, e per la prima volta porta la macchina da presa fuori dai confini dell’America.

Fa un viaggio in Europa, nelle città che per qualche ragione hanno segnato positivamente la sua vita. Torna a Parigi, in cui ha vissuto un anno quando era uno studentello, e faceva il facchino tra una galleria d’arte e l’altra per mantenersi gli studi. A Roma, città in cui è stato con Roberto Benigni per alcune settimane, e la notte si divertivano a percorrere in contromano i sensi unici del centro (cosa ripetuta nel film). E la fredda Helsinki di Aki Kaurismäki, vecchio amico e compagno di bevute, a cui dà carta bianca per la storia da raccontare.

Proprio l’ultimo capitolo finlandese di Taxisti di notte è la chicca da non perdere per nessuna ragione al mondo. Vale tutto il film.

Marco

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