martedì 12 aprile 2011

Film della settimana: Stalker


Di Andreij Tarkovskij

Con Alexandr Kajdanovskij, Anatolij Solonicyn, Nikolaj Grin’ko

La parola stalker, in inglese, identifica una persona che si introduce di nascosto, clandestinamente, in un luogo privato o segreto, in cui nessuno potrebbe mai mettere piede. Nel film di Tarkovskij, lo stalker è un uomo che si addentra in un terreno protetto dall’esercito e dichiarato inaccessibile dallo stato, una landa nei dintorni di Chernobyl. Pare che poco tempo prima un meteorite si fosse abbattuto in quel luogo, ora soprannominato la Zona, dando vita a fenomeni sinistri, al limite del paranormale (per inciso: il film è del 1979, sette anni prima del disastro alla centrale nucleare in Ucraina. Sarà pura coincidenza?).

Al centro della Zona si dice che esista una stanza in grado di esaudire i desideri della persona che vi mette piede. O meglio, non proprio tutti i desideri: solo quelli più profondi, più intimi, quelli di cui spesso non si ha neppure coscienza. Proprio per questo motivo è un luogo tanto affascinante quanto pericoloso, e che può riservare brutte sorprese a chi vi entra.

Il film si apre con la storia di Porcospino, una persona che ha avuto il coraggio di varcare la soglia della stanza perché mosso dalla volontà di riportare in vita il fratello scomparso. Ne uscirà ricco, e, disperato, si toglierà la vita. Questa storia servirà da monito ai due uomini che vogliono raggiungere la misteriosa stanza scortati dallo stalker, il cui viaggio si articola lungo gran parte dello sviluppo narrativo del film.

Nel mezzo del cammino, quando uno dei due chiede alla guida cosa sia esattamente la Zona in cui si stanno addentrando, e quali pericoli comporta, riceve questa risposta dallo stalker: “La Zona è un sistema molto complesso di trabocchetti, e sono tutti mortali. Non so cosa succeda qui in assenza dell’uomo, ma non appena arriva qualcuno tutto si comincia a muovere. Le vecchie trappole scompaiono, ne appaiono di nuove. Posti prima sicuri diventano impraticabili, e il cammino si fa ora semplice e facile, ora intricato fino all’inverosimile. E’ la Zona. Forse a certi potrà sembrare capricciosa, ma in ogni momento è proprio come l’abbiamo creata noi, come il nostro stato d’animo. Non vi nascondo che ci sono stati casi in cui la gente è dovuta tornare indietro a mani vuote. Alcuni sono anche morti, proprio sulla porta della stanza, ma quello che succede non dipende dalla Zona, dipende da noi.”

Stalker è il numero 531 della videoteca di Dedalo.

Marco

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