giovedì 5 maggio 2011

Dialoghi: sequenza tratta da "Blue In the Face"

Scritto e diretto a quattro mani da Paul Auster e Wayne Wang, Blue In the Face è un film che racconta la vita di New York, e in particolare di Brooklyn, uno dei suoi quartieri più famosi, attraverso le storie dei perditempo che frequentano la tabaccheria di Auggie, personaggio interpretato da Harvey Keitel. Tra le comparse che affollano il negozio di Auggie, vale la pena ricordare almeno qualche nome eccellente: Jim Jarmusch, Lou Reed, Michael J. Fox e Madonna.
Il dialogo che vi proponiamo oggi, protagonisti Jim Jarmusch e Harvey Keitel, ruota attorno al mondo del fumo, delle sigarette, e di quanto Hollywood sia colpevole della diffusione in tutto il mondo di questo "bruttissimo" vizio. La sequenza è a dir poco esilarante. Eccola.


BOB: Credo che molta gente inizi a fumare perché… a Hollywood, nei film, il fumo è idealizzato. Si sai, guardi Marlon Brando o James Dean fumare una sigaretta... Marlene Dietrich…

AUGGIE: Così è come ho cominciato io.

BOB: A si?

AUGGIE: Quando ero adolescente vidi “A Walk in the Sun”. L’hai visto?

BOB: No.

AUGGIE: Richard Conte e… chi era l’altro? Non me lo ricordo. Comunque, sono nella campagna d’Europa, nell’esercito, durante la 2° guerra mondiale. Conte ha una mitragliatrice e il suo assistente le munizioni, o un’altra mitragliatrice. Mentre camminano sul sentiero che li porta alla battaglia, Conte comincia a filosofeggiare sulla vita, e ogni tanto dice: “Cicca!”. Il compagno gli dà la sigaretta, e poi sospira. E per qualche motivo, il modo in cui Richard Conte camminava sotto il sole con la mitragliatrice sottobraccio e diceva: “Cicca!”, penso che questo mi abbia fatto venire la voglia di fumare. E continuavo a fare questo scherzo agli amici al bar. Io dicevo: “Cicca!”, e loro: “Ma vattene, scemo!”

BOB: Ahahahhhah.

AUGGIE: Ahahhahah.

BOB: Parlando di film, questo non c’entra niente, però, stavo pensando… la notte scorsa stavo guardando la televisione, c’era un film giapponese. Chissà perché quando nei film c’è una sparatoria e finiscono le pallottole, clic, clic, buttano via la pistola. Proprio come se fosse un accendino scarico o qualcosa del genere. Dai, le pistole costano un sacco di soldi. Non possono semplicemente ricaricare l’arma?

AUGGIE: Ahahahahhh.

BOB: Sai di cosa sto parlando? Sempre no? Clic, e buttano via la pistola.

AUGGIE: E’ una giusta osservazione.

BOB: E un’altra cosa che mi sembra assurda, sono i film di guerra, quelli sui nazisti… perché fumano sempre in modo così strano?

AUGGIE: Uahahahahahh.

BOB: “Sappiamo come farti parlare, Auggie.”

AUGGIE: Ahahahahh.

BOB: E’ un tipo di minaccia no? o di tortura.

AUGGIE: Ahhhahh.

BOB: O se no fanno così: “Sì, sappiamo chi ha sbagliato, abbiamo visto quello che hai fatto”.

AUGGIE: Ahahahh.

BOB: Il peggio è che quelli di Hollywood ci hanno fatto prendere il vizio del fumo, sono loro ad averlo idealizzato… e adesso lì non puoi neanche più fumare. Accendi una sigaretta in un ristorante, e subito arrivano: “Mi scusi, signore, è proibito dalla legge fumare nei ristoranti.” Ma come, loro me lo dicono? Sono loro che mi hanno fatto cominciare? Capisci no?

Marco


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