martedì 3 maggio 2011

Film della settimana: La classe - Entre les murs


Di Laurent Cantet

Con François Bégaudeau, Esmeralda Ouertani, Rachel Régulier

La realtà dei sobborghi popolari di Parigi, le famose banlieue, è conosciuta al grande pubblico solo in parte. Non se ne parla spesso, e quando se ne parla, dai media arriva l’immagine di un luogo violento, di un ghetto in cui spesso scoppiano rivolte improvvise. L’ultima, la più “famosa”, è quella del novembre 2005, in cui vennero date alle fiamme migliaia di automobili e centinaia di persone furono arrestate. Qui in Italia, in particolare, non si conosce molto di quei posti, se non grazie ad un film come L’odio di Mathieu Kassovitz, che con amara chiaroveggenza, predisse ciò che sarebbe realmente successo dieci anni più tardi a Clichy-sous-Bois e a Montfermeil.

Il recente film di Laurent Cantet inserisce un tassello prezioso nel nostro immaginario, mettendo in luce un lato poco conosciuto delle banlieue, in quanto è ambientato interamente tra le mura di una normalissima scuola media. Più precisamente, indaga il rapporto complesso tra i ragazzini di una terza e il loro insegnante di lettere (François Bégaudeau, insegnante anche nella vita reale). “Volevo mettere in scena la realtà senza sposare un punto di vista politico - ha dichiarato il regista in un’intervista di un paio di anni fa - il professore può essere considerato conservatore quando chiede a un alunno di togliersi il cappellino in classe, e progressista quando interagisce pacatamente nell’insegnamento senza fare distinzioni. Nella classe che ho mostrato non accadono episodi estremi di violenza e droga, dati sicuramente reali ma resi eccezionali dai giornali.”

Ciò che il film sembra mettere in discussione, non è tanto la presunta capacità di François di saper insegnare qualcosa a dei ragazzini in difficoltà, quanto piuttosto l’efficacia del sistema scolastico in sé. Prova ne è che, nel finale, una giovane ragazza confida al professore di avere la sensazione di non aver imparato nulla durante l’anno, e con aria smarrita chiede all’uomo quale sia il senso dell’insegnamento di tutte le materie, perché certe cose s’insegnano e altre no, e a quale fine. A farle eco, a metà film, ci pensa Souleyman, ragazzo silenzioso e quasi sempre indifferente allo svolgimento delle lezioni, secondo il quale la cosa più importante da sapere non l’ha incontrata sui banchi di scuola, ma in una frase del Corano. Una frase che, lapidaria, riassume un principio di vita considerato così importante da essersela tatuata sul braccio sinistro: “Se quello che hai da dire non è più importante del silenzio, allora taci.”

La classe – Entre les murs è uno di quei film da vedere e rivedere milioni di volte, anche dietro fila. E’ il numero 577 della videoteca di Dedalo.

Marco

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