lunedì 16 maggio 2011

Dialoghi: sequenza tratta da "The Hours"

Oggi la rubrica Dialoghi propone una scena tratta da un film famosissimo, The Hours, scritto da David Hare e diretto da Stephen Daldry nel 2002. Il film racconta le vite di tre donne vissute negli Stati Uniti in tre diversi momenti del Novecento: gli anni Venti, gli anni Cinquanta e la fine degli anni Novanta.

Il filo rosso che unisce le storie di Virginia, Laura e Clarissa (interpretate da Nicole Kidman, Julianne Moore e Meryl Streep) è un libro scritto da Virginia Woolf nel 1925, Mrs Dalloway.

Il dialogo che segue appartiene alla storia di Laura Brown.


KITTY: C’è nessuno? C’è nessuno? Laura?

LAURA: Ciao Kitty.

KITTY: Ciao, ti disturbo?

LAURA: Assolutamente no, vieni.

KITTY: Ti senti bene?

LAURA: Ma certo.

KITTY: Ciao Richie!

LAURA: Siediti, sto facendo il caffè. Ne vuoi una tazza?

KITTY: Perché no. Oh guarda, hai fatto una torta?

LAURA: Lo so, è venuta male. Speravo che venisse bene. Io speravo che venisse meglio di così.

KITTY: Laura non capisco cosa ci trovi di difficile. Chiunque è capace di fare una torta. Tutti le fanno, è una cosa facilissima. Scommetto che non hai nemmeno unto il tegame.

LAURA: L’ho unto il tegame.

KITTY: D’accordo. Comunque, tu hai altre doti. E ben ti ama tanto che non si accorgerà neanche, qualsiasi cosa tu faccia dirà che è meraviglioso. Beh è vero scusa.

LAURA: Rachel ha un compleanno?

KITTY: Certo che ce l’ha!

LAURA: E quando?

KITTY: A settembre. Andiamo al Counrty Club, andiamo sempre al Country Club. Beviamo Martini e passiamo la giornata con cinquanta persone.

LAURA: Hai tanti amici.

KITTY: Sì.

LAURA: Avete tutti e due tanti amici. Vi riesce bene. Come sta Ray? Non lo vedo da un po’.

KITTY: Sta bene. Che ragazzo incredibile.

LAURA: Lo puoi dire forte. Sono tornati dalla guerra. Se lo sono meritato., dopo tutto quello che hanno passato.

KITTY: Cosa hanno meritato?

LAURA: Non lo so, noi forse. Tutto questo.

KITTY: Ah, stai leggendo un libro.

LAURA: Sì.

KITTY: E di che cosa parla?

LAURA: Parla di una donna incredibilmente… un’ospite perfetta e incredibilmente sicura di quello che fa. Deve dare una festa, e forse proprio perché è così sicura tutti credono che sta bene, invece non è vero. Così…

KITTY: Beh,

LAURA: Kitty che c’è, qualcosa non va?

KITTY: Io… devo andare in ospedale per un paio di giorni.

LAURA: Kitty.

KITTY: Si sai, c’è una specie di escrescenza nel mio utero e devono entrare a dare un’occhiata.

LAURA: Quando?

KITTY: Oggi pomeriggio. Daresti da mangiare al cane?

LAURA: Ma certo. Sei venuta solo per chiedermi del cane? Cos’ha detto il dottore con esattezza?

KITTY: E’ probabile che fosse questo il problema per rimanere incinta. Io sono molto… veramente felice con Ray. E ora l’idea che ci fosse una ragione per cui non riuscivo ad avere figli… sei fortunata Laura, una non si sente realizzata come donna se non è madre. Nella vita, per ironia, ho sempre saputo fare tutto. Ovvero, sono riuscita a fare tutto sul serio, tranne l’unica cosa che volevo. Tutto qui.

LAURA: Se non altro ora potranno intervenire.

KITTY: Certo, è quello che vogliono fare.

LAURA: Certo.

KITTY: Non sono preoccupata. A che serve preoccuparsi.

LAURA: No, non controlli niente tu.

KITTY: Eh già, il controllo ce l’ha un medico mai nemmeno visto in vita mia. Un chirurgo che probabilmente beve più Martini di Ray.

LAURA: Kitty…

KITTY: E poi sono preoccupata per Ray.

LAURA: Kitty, vieni qui.

KITTY: Io sto bene, davvero.

LAURA: Lo so, lo so che stai bene.

KITTY: Semmai sono preoccupata per Ray che una cosa così lui non ce la fa…

LAURA: Lascialo perdere, lascialo perdere.

KITTY: Sei dolce. Sai come si fa, vero? Mezza scatoletta la sera e controlli l’acqua ogni tanto. Ray ci penserà al mattino.

LAURA: Kitty, ti è dispiaciuto?

KITTY: Cosa? Non mi è dispiaciuto cosa?

LAURA: Vuoi che ti accompagni?

KITTY: Sai, forse mi sento meglio se vado da sola.

LAURA: Kitty andrà tutto bene vedrai.

KITTY: E’ chiaro. Ciao.

Marco


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